JANARA - Crocus, Mint & Fennel
Friction 2009
Dopo un demo di esordio che lasciava presagire un futuro interessante per la band, i Janara tornano in pista con sette brani che non fanno altro che confermare le buone impressioni avute su di loro tre anni fa, ed anzi, ne aumentano parecchio il potenziale. Già l'opener Sliding Skin chiarisce gli intenti: Un goth rock melodico di chiara derivazione anglosassone, che riporta in mente i Banshees meno punk ma non ancora pop, nonostante aperture sonore come Forbidden Happiness mi hanno più che altro regalato emozioni provate con i dischi dei Sunshine Blind, anche se gli stili erano leggerment diversi. A ben vedere, la scelta dei Janara è lodevole. Per un motivo prettamente stilistico. I loro brani sono uno più bello dell'altro, e in questo periodo storico, basterebbe togliere il flanger inserire il distorsore per accaparrarsi anche tutta la ftta del pubblico Gothic Metal. E invce tutto rimane-giustamente-com'è. Zero è la danza malinconica che mi mancava da troppo tempo, grazie anche ai lavori di fino fatti in sede di arrangiamento, ovvero quando il pezzo scorre e ti sorprende. La voce di Francesca incanta al primo ascolto. Sentitela mentre vola sopra le note di Dark Water, innamoratevi delle sue corde vocali. E innamoratevi anche della musica creata da Davide G (già membro dei Diathriba e Votiva Lux) , Damiano e Davide B. Perchè non c'è voce, per quanto splendida, che possa esplodere in tutta la sua bellezza se non è accompagnata da musica e musicisti di serie A. L'heremite è un viaggio a spirale discendnte dentro l'anima, così come la conclusiva Sense ridisegna la strada per ritrovare la luce. Un album così è merce rara, una mosca bianca in un mercato sempre più dedito alla musica di plastica ed al mercato sintetizzato usa e gtta. Non c'è traccia di liofilizzanti qui. Ne di disinfettanti asettici. Solo anima e cuore ed emozioni. Solo per veri amanti della Darkwave.