ENTERTAINMENT
Luglio 2008
Se c'è futuro nella scena Deathrock et simila, di sicuro dovrà passare attraverso questi ragazzacci americani.
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1-Prima di tutto, presentatevi ai lettori di Erba Della Strega
Ciao! Noi siamo: Trey Ehart - Voce, Bari Cade - Batteria, Kimberley Saint Thomas - Basso, Chisolm Thompson - Chitarre
02-Un pò di storia…
Quando eravamo giovani, e ancora prima di avere più di due o tre canzoni davvero valide, realizzammo un singolo in vinile (gennaio 2004) per un etichetta indipendente di Atlanta,la Stickfigure Records. Il successo del singolo ci portò ad un contratto discografico con la Luminal Records nel 2005 che si concluse in nulla. La label andò in bancarotta dopo un anno che firmammo il contratto e la band continuava a cambiare membri per trovare il proprio sound. Credo che puoi sentire qualcosa di davvero personale nei singoli Safe at One e Patroness, ma erano degli abbozzi. Addirittura le b-sides di entrambi i singoli erano solo idee a caso messe assieme e suonate dal vivo, perché non avevamo comunque materiale sufficientemente valido. Era tutto molto spontaneo, ma poco soddisfacente, e la cosa cominciò a mandare in pezzi la band. Dopo il nostro Split con Luminal realizzammo un 12” con gli A Spectre Is Haunting Europe, dal Canada, che sarebbe dovuto essere il nostro secondo singolo con Luminal. Nuovamente, ci avvicinammo al nostro sound ma con la label che lasciava la band a se stessa e i membri della stessa che se ne andavano, fummo costretti a prenderci un anno e mezzo di pausa per lavorare sull’identità del nostro sound e finimmo per riscrivere e riregistrare tutto quello che avevamo preparato per il nostro album di debutto. Un processo duro, ma necessario.
03-La vostra musica è fortemente influenzata dal Goth…mi riferisco in particolare alla scena old school, con pochi fronzoli e molta carne al fuoco più che alle carnevalate più recenti...
Siamo attratti dal Post Punk/Goth/Deathrock di fine anni ’70, primi anni ’80, ma quando cominciammo era difficile per noi non essere incasellati nel calderone Goth, il che veniva percepito come una cosa abbastanza negativa, perlomeno qui nel sud. Negli ultimi anni però i capostipiti del genere, come Joy Division o Bauhaus, sono stati assorbiti dalla scena Indie, il che è qualcosa di nuovo e ci ha aiutato a trovare un modo per parlare liberamente delle nostre reali sonorità. Siamo talmente pieni di bands che si atteggiano pur proponendo un rock abbastanza convenzionale...quindi si, sono d’accordo con te.
04-Nei tersti affrontate parecchi argomenti in maniera cruda e viziosa…
Moolti dei significati sono stati intenzionalmente descritti a metà, lasciati vaghi o del tutto seppelliti. Il concept originario è diventato sempre più nero mentre l’album procedeva ed io ero circondato da un sacco di situazioni emotive molto difficili da gestire. Parecchio tempo in insolazione con me stesso, la morte che presentava il conto a troppe persone a me care e un senso totale di sfiducia latente...tutto questo mentre scrivevo i brani per l’album, in un processo dove, quando ho trovato il modo per uscire da questa situazione emotiva invivibile, faticavo a riconoscermi.
Le uniche liriche che ho stampato nel libretto dell’album sono quelle originali, ma ogni cosa ha cominciato poi ad essere più personale e distorta…
05-Nella press-release sono citati I Led Zeppelin come una delle vostre influenze principali a livello di sound. Io amo quella band, ma davvero fatico a trovare tracce di page nelle vostre musiche...
La cosa dei Led Zeppelin viene fuori dalla sezione ritmica. Entrambi adorano quelle cose, quindi credo che sia più una questione di attitudine che altro. I Led Zeppelin furono una band molto strana, oscura e particolare (e insuperata nel suo genere, N.D. Max1334) e credo che abbiamo assorbito da loro una parte di quell’attitudine nello scrivere i brani.
Non intendo nello scrivere dei riff HeavyBlues, mi riferisco più a un certo tipo di melodie che probabilmente in modo subdolo sono entrate nel nostro stile. In più, c’è una marea di riverbero su Led Zep II, quindi questa già è una cosa in comune...
Ma questo è il solito gioco, lo scherzo che fanno tutti quando devono vendere una band. “Assomiglia a”, “non vi farà rimpiangere i”,...credo che noi stiamo un po’ fuori da tutto questo in realtà, non ci sono cosa simili a quello che facciamo noi, perlomeno oggi.
06-Da quello che ho capito dunque gli Entertainment sono nati come una band live. Non avendovi mai visti in azione, volete descriverci uno dei vostri set?
Siamo nati come live band. Tutto quello che avevamo all’inizio era basato sui nostri concerti dal vivo. Non incidevamo molto all’epoca, e quindi quella era la nostra situazione ideale. Ci troviamo molto più a nostro agio ora a registrare in studio, puoi sempre sentire gli sbalzi della nostra musica, il nostro modo di evolvere un brano in maniera più complessa e spontanea al posto della solita formula strofa ritornello. Preferiamo registrare le nostre parti separatamente, ma dal vivo con pochissime correzioni. In questo modo si sentono gli errori, ma le canzoni risultano così più naturali e spontanee. Per noi è la cosa più semplice. Cercare di imitare i nostri live invece di sovrastarci con strati di suoni. Quando siano sul palco siamo teatrali, nel senso che ognuno di noi la vive in maniera diversa muovendosi sullo stage a modo suo. Nulla è studiato a tavolino tranne il nostro light show ma alcuni movimenti sicuramente attirano l’attenzione e fanno effetto. Amiamo suonare quando riusciamo a coinvolgere il pubblico, anche se solitamente stanno lì fermi a guardarci e basta.
07-State lavorando su materiale nuovo? Vi va di parlarne?
Stiamo scrivendo il nostro secondo album. Abbiamo parecchio materiale, quindi speriamo di dare a Gender un seguito il più presto possibile. Sarà più tribale del precedente, con meno ritmiche danzabili.
08-Possibilità di vedervi in Europa?
Ci piacerebbe molto. Il tutto dipende da SE riusciamo a trovare un promoter che ci aiuti nella cosa. E’ difficile per una band americana organizzare un tour in Europa senza un promoter...senza una figura simile, il tutto diventa molto difficile...
09-Progetti futuri?
Al momento ci stiamo concentrando sulla registrazione di alcuni brani nuovi, oltre a continuare a fare dei brevi tour. Credo che sia molto importante per noi farci un nome a fianco delle bands indie. E staiamo sempre cercando di finire lo split 12” con i Sixteens che uscirà su Hungry Eye Records.
In più Gender sarà rimasterizzato e ristampato in Vinile ad inizio autunno, con le nuove radio versions di 'Confusion of Senses" and "Flesh!" aggiunte su un 7" bonus, per l’etichetta Duchess Archive di New York (la stessa che sampò su vinile gli Autonervous di Jessie Eva anni fa...sbirciate nell’archivio per la recensione...). Siamo molto eccitati per la cosa, lo ammetto.
10-le ultime sono per voi
Grazie di tutto, ascoltate Gender a volume altissimi e speriamo di suonare per voi al più presto!