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DATE AT MIDNIGHT
Giugno 2008
Da Roma, una delle band più attive in sede live, posa un attimo gli strumenti per scambiare due parole con noi...Tutte le strade portano a Roma, e da Roma i Date at Midnight percorreranno tutti i chilometri possibili pur di suonare la loro splendida musica. Una band genuina, vera, con punte di ironia eccellenti, troppo rare in un ambiente dive essere seri equivale ad essere fighi. Ed hanno un sacco di cose da dire..Non ci credete? leggete un pò...
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01-as always, presentatevi
Daniele, voce lontana, vicina e strozzata...non sempre presente a sè stesso...
Pasquale, basso e Gauloises rosse; dalla Calabria a Roma, sola andata
Danilo, batteraio o batteriere a vostra scelta… Sesso, Droga e Death Rock…
Francesco Barone, chitarrista, (se avessi i dread in testa sarei un chitarrasta….), cosentino, ex studente, laureando, da molti anni trapiantato a Roma.
02-domanda solita, noiosa ma inevitabile: un po’ di storia
Francesco Su un autobus, mentre vado a lavorare, incontro un losco figuro tutto scuro, che lavora nel mio stesso posto, parliamo un po’ di new wave e di come si stava meglio quando si stava peggio, di come avremmo voluto far rivivere certi spettri notturni mai dimenticati: era Daniele, tutto parte da questa scintilla, poi lui contatta gli altri...scuri pure loro!
Pasquale Ci siamo formati nel Febbraio del 2007: ognuno di noi veniva da esperienze musicali pregresse, più o meno lontane nel tempo, e sentiva il bisogno di cimentarsi in un’avventura che non fosse “campata in aria”, ma che avesse un minimo di progettualità. Francesco, Daniele e Danilo già si conoscevano: mancava il bassista, e quindi, una volta che io e Daniele ci siam conosciuti, è venuto spontaneo coinvolgermi, ed io ho accettato con molto entusiasmo! Subito si è creata un’ottima alchimia compositiva, e già dopo qualche mese abbiamo iniziato a suonare live a Roma; è stato allora che abbiamo maturato l’idea di registrare un “qualcosa”, che inizialmente avrebbe dovuto essere un semplice demo, ma che con il passare del tempo è diventato un vero e proprio EP, sia nei contenuti che nella veste. Attualmente siamo impegnati nella promozione di questo lavoro, e naturalmente continuiamo a provare il più possibile, sia in vista dei vari concerti, che nell’ottica di comporre nuovi brani.
03-prima di parlare dell'album, un sunto delle esperienze dell'ultimo anno. cosa vi è restato, cosa avreste evitato, rimpianti, soddisfazioni
Daniele L’ultimo anno ci ha riempito di grosse soddisfazioni; senza ombra di dubbio è stato un anno intenso, veloce, bruciante e istintivo. Tutto è accaduto in 12 mesi in cui l’intera macchina non si è mai fermata tra composizione di brani, liveshow, per poi culminare nella nostra piccola ma grande”fatica” del mcd. Sin dall’inizio abbiamo tenuto alla larga l’idea di “ammuffire” in sala prove per catapultarci da subito sul palco (che consideriamo la nostra dimensione ideale) dopo 2 mesi, viverne l’effetto, ricevere feedback, consigli e critiche. Senza dubbio mi è restato dentro ogni palco calcato e lo sguardo complice dei daters figlio della nostra armonia. La soddisfazione è stata andare così veloce, con tutti i pregi e i difetti dell’urgenza artistica. Se la soddisfazione è stata aver avuto la possibilità di suonare in giro…il rimpianto è stato non aver potuto condividere il palco con gli amici Avantgarde e For Against per l’indisponibilità “last minute” del locale…c’est la viè!
04-...e dunque ora, a ruota libera sul nuovo album...
Daniele Il mcd uscito agli inizi di marzo è la risultante dell’anno schizofrenico di cui parlavo poco fa; è composto da 5 tracce più uno strumentale che, ai tempi della registrazione, ci sembravano le più mature ed emblematiche del nostro percorso iniziale, una simbolica istantanea della nostra composizione direzione “nowhere”…
Francesco Che dire? è il frutto di quei sacrifici di cui sopra, credo sia un mosaico creato da quattro persone che hanno quattro anime distinte e che si sono impegnate per trovare una loro via alla musica, ogni pezzo con la sua storia e il suo tiro diverso da un altro.
05-non posso negare di aver notato che la scena romana negli ultimi anni si sta appoggiando perlopiù alla stessa etichetta, stessi produttori...e sempre con risultati eccellenti. Si è creata dunque una culla, una situazione in cui le bands hanno la possibilità di confrontarsi e sostenersi...o "it's only business"?
Pasquale Direi sicuramente la prima: in questo momento a Roma c’è un clima di grande fermento per la musica “suonata”, sia i gruppi, che le etichette, che i produttori, e negli ultimi anni anche gli organizzatori di serate varie, investono su questo aspetto pur in presenza di ritorni minimi o nulli, spinti unicamente dalla passione e da uno spirito collaborativo che, si spera, possa sempre più consolidarsi.
Daniele In questa che considero una “Golden Age” oscura romana i gruppi sono tanti, ogni anno ne escono di nuovi ed ognuno aggiunge un tassello all’interno del panorama che prima mancava o era semplicemente accennato. Si suona assieme, ci si scambia opinioni, consigli, cocktails…una vera e propria sinergia. Nessun gruppo suona come l’altro e ciò conferisce al tutto un’immagine di laboratorio libero espressivo. E se aggiungi a tutto ciò lo spontaneo apporto delle organizzazioni dei locali e di un’etichetta come la In The Night Time, nata come forma di amore…beh… Roma non è solo Colosseo e Fori Imperiali…
06-la scelta di cantare in inglese è naturale o dettata da desideri di svolta nel mercato estero?
Daniele Il problema sinceramente non ce lo siamo mai posti;mi è venuto immediatamente istintivo iniziare a scrivere i testi in inglese come in ultima istanza è stato altrettanto spontaneo scriverne uno in italiano. All’interno del panorama attuale a mio giudizio la scelta di una lingua universalmente riconosciuta come l’inglese non rappresenta più un comodo viatico per esportare all’estero il proprio sound; ne sono esempio di ciò Bohemien, Deadchovsky, Gorgonas, Avantgarde ed altri che hanno esportare la loro musica pur cantando nella loro madre lingua.
Pasquale Di sicuro l’inglese rappresenta il riferimento privilegiato per le liriche dei DaM, tuttavia, proprio a testimonianza di una certa naturalezza che contraddistingue il nostro approccio, uno degli ultimi pezzi composti (“Vanità”) è cantato in italiano, perché andando avanti nella creazione del brano è venuto automatico cantarlo in madrelingua.
Daniele Per ciò che riguarda l’italiano, penso che in pochi sappiano maneggiare al meglio la sua convulsa fonetica. Io non mi ritengo tra questi…come allo stesso tempo non mi ritengo Shakespeare per l’inglese…
07-si parla sempre più spesso di morte della musica, eppure voi come altri siete la dimostrazione che incidere su un supporto sia un traguardo, molto più che mettere la musica in formato digitale sul web...che ne pensate?
Pasquale Assolutamente d’accordo: il web è un ottimo strumento di diffusione, ma la musica, soprattutto se “autocomposta” ed “autoprodotta” come nel nostro caso è sangue, sudore, emozione…un qualcosa che implica un rapporto “fisico” insomma: nessuno di noi 4 dimenticherà mai la sensazione che ha provato stringendo il cd tra le mani per la prima volta. C’è da dire inoltre che anche come utenti, per quanto sia comodo, rapido ed economico scaricare degli Mp3 o in generale ascoltare la musica via web, non rinunciamo certo ad acquistare anche dei dischi, se davvero ci dicono qualcosa!
Danilo Il fatto di incidere su supporto il nostro EP, anche a discapito della qualità che il digitale, oggi come oggi, offre, credo sia stata la scelta migliore… suonare e seguire insieme le fasi della creazione ha fatto di questo cd un insieme di suoni ma anche di emozioni, di fatica e di sbronze… non c’è morte della musica in tutto ciò…
08-esprimete tre desideri...
Francesco Una stanza piena di chitarre, vivere di musica senza dover fare un lavoro che non ti piace, prendere una birra con David Gilmour e Roger Waters (Al massimo chiamami eh, offro io!!! n.d.Max).
Daniele Continuare a sorridere, bere e creare in sala con gli altri Daters senza preclusioni e senza limiti; riuscire a trovare metà della passione che ho per la musica…in un qual si voglia lavoro; suonare a Berlino a capodanno ad Alexanderplatz sotto la neve…con il cantante dei Tokyo Hotel sotto il palco che si strappa i finti capelli…e le corde vocali!
Danilo Non ve li posso proprio dire…!!!
Pasquale Continuare a suonare e creare con continuità e magari riuscire ad “espatriare” per qualche live; riuscire a viaggiare di più e lavorare di meno; vedere la Juve che vince la prossima Champions League!!! : )
09-progetti futuri?
Pasquale Senz’altro continuare a suonare dal vivo data la grande adrenalina che ci procura la dimensione live, ed allo stesso tempo lavorare al materiale che, se le cose andranno per il verso giusto, prima o poi confluirà senz’altro nel primo full-lenght targato DaM!
Francesco Suonare, album, suonare, suonare…..
10-le ultime sono per voi
Daniele Grazie mille Max per lo spazio concessoci. Agli eroi che sono arrivati a leggere fino a qui dico…grazie di tutto cuore. Ci vediamo on stage…stay crucified! ;)
Danilo This theatre of dreams is falling down...
Pasquale Grazie ad EdS per questa intervista, ma più in generale per esistere: sono anni che questo sito illumina il “lato oscuro del web” come pochi altri, e la cosa ci fa immenso piacere!
Francesco Lunga vita ai daters!