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Ritorna Aurelio Gioia con il suo progetto Anima Virus, e ritorna a deliziarci con undici brani convincenti ed ispirati. Siamo in una zona più prettamente Goth rispetto all'assalto con venature industrial rock precedenti, dove per Goth intendo le cose partorite dagli USA negli ultimi vent'anni. Piacevoli, ben registrate, queste canzoni hanno il pregio di regalare emozioni ad ogni ascolto. Maliziose e sensuali (Metaphora), ballabili e tetre (an old widsom), romantiche ed evocative (la splendida rilettura di the killing moon degli Echo and the Bunnymen)...insomma, ce n'è per tutti. In questo collage ideale che rinchiude le cose migliori di miriadi di bands (Mission, Manson periodo Mechanical, le melodie dei Depeche Mode meno ovvi, Sisters e mille altri) senza risultare mai una copia spudorata di nessuno, ma riuscendo a ricavare da queste influenze un sound personale e d'effetto. Molte persone quando parlando di lui mi sentono accostare il suo nome a certi nomi mainstream e considerati sputtanati gridano allo scandalo. Consiglio loro e a tutti voi in genere, di ascoltare meglio le cose che "passano in giro". Perchè mettetela come volete, ma scrivere dei bei brani, convincenti ed allo stesso modo validi, non è facile. Aurelio Gioia lo fa. Ha dimostrato nuovamente di essere un musicista vero, ispirato e competente, come davvero pochi ce ne sono. Vivesse in Germania avrebbe già svoltato da un pezzo. Complimenti.

Max1334